L'arte di essere la propria essenza

L’Ayurvedica riluttante (Antonia)

L’Ayurveda, l’antica scienza medica come può entrare nella vita delle persone e cambiarne la qualità.

Sono passati ormai 6 anni da quando ho incontrato l’Ayurveda.

Prima di allora associavo a questa parola diverse connotazioni carpite in modo superficiale: pratiche con erbe, massaggi non estetici, riti di pulizia e yoga. Tutte avvolte da questa aura hippie e new-age che non mi faceva sentire a mio agio.

Io donna pragmatica, laureata nell’università economica per eccellenza non potevo rimanere “coinvolta” in questi riti alternativi! Che figura avrei fatto! O sei business woman o sei alternativa…le due cose insieme non sono compatibili, pensavo…

Ma nel 2012 ho incontrato Sem ed Elena e da lì ho compreso molte cose che finora avevo ignorato sull’Ayurveda ed anche su di me…

Parto con l’Ayurveda (più facile).

Ho scoperto che l’Ayurveda è un complesso ed armonico mix di elementi che hanno 3 fini ultimi talmente nobili che mi chiedo perché non sia ancora riconosciuta come medicina ufficiale (ma lì apriremmo il grande capitolo degli interessi economici farmaceutici…).

I 3 fini sono:

  • Insegnare ad ogni essere a vivere bene nel quotidiano con pratiche semplici, non costose e veloci.
  • Intervenire su disturbi comuni ed anche peculiari attraverso medicinali, massaggi, esercizi non invasivi e che hanno la capacità di risolvere il problema curandone l’origine, non la manifestazione esteriore.
  • Agire sul quotidiano per migliorare la qualità della vita in ogni fase dell’uomo ed in previsione dell’età matura, dove ognuno auspica serenità fisica e mentale.

L’Ayurveda però va affrontata attraverso una Guida esperta e consapevole che ti faccia orientare nel modo giusto verso la terapia ideale per il tuo stato fisico e per la tua costituzione.

Per diventare Guida esperta, ho scoperto, servono tanti anni di studio, sperimentazione, pazienza e la volontà e la capacità di “ritagliare” su ogni singolo paziente un percorso preciso di benessere. Ogni essere ha una cura peculiare e il terapista vive con la missione di individuare quella perfetta!

Il terapista capace sai individuarlo quando, prima di consigliarti qualsiasi terapia, passa minuti se non ore a conoscerti.

E per chiudere questa mia testimonianza (e qui viene la parte difficile…!) l’ayurveda mi ha insegnato anche 3 cose su di me:

  • Io sono molto di più delle mie etichette lavorative, familiari e sociali. Sono un grande e complesso intrico di conoscenze pratiche e teoriche e non posso accontentarmi di qualcosa già pronto. Devo crearmi la mia unica, intrigante e luminosa etichetta personale!
  • La vita mi propone nuove “avventure” ogni giorno. Solo io posso intercettarle e coglierne il meglio.
  • Il disturbo fisico nasce sempre da un malessere interiore. Intercettare questo malessere è il primo passo verso la guarigione.

Spero che questo mio racconto sia utile a qualche altro ayurvedico riluttante come me.

Buona Ayurveda!

Contattami per imparare alcune semplici pratiche che possono aiutarti a vivere meglio in equilibrio o per un trattamento ayurvedico, sceglieremo insieme il percorso più adatto per il tuo star bene.

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Elena Carafa

Elena Carafa

Fondatrice di Esserenza

Artista e designer
Terapista ayurvedica e Yoga
Operatrice in discipline Bio Naturali DBN
Reg. Uff. Reg. Lombardia n.29-2020/TA29

Ho imparato nell’esperienza delle cose che l’arte, come la intendo io, è quel momento che si presenta ogni volta che vogliamo afferrare la nostra essenza. L’arte per l’arte non mi è mai interessata, a me interessa la magia che s’infonde nella relazione essere umano, spazio, tempo, materia. Lo scopo finale è il processo, ossia conoscersi sperimentando, approfondendo e provando: è farne esperienza diretta, appunto, solo così si trasformano continuamente le nostre esistenze, sempre in nuove forme, come nel gioco spontaneo che un bambino può fare con un legnetto su una spiaggia.

Ho osservato e studiato molto i giochi dei bambini e come gli adulti vivono i propri ambiti di conoscenza e sviluppo di sé stessi; da queste osservazioni dirette ho delineato una modalità che applico in tutte le attività che faccio e faccio fare: cerco sempre di creare quello spazio magico dove possano avvenire processi trasformativi di significato. L’arte, le pratiche dello Yoga e dell’Ayurveda, così come altre discipline o tecniche diventano “ambiti”  dove possono realizzarsi tali processi.